NON E’ MAI UN RAPTUS

Venerdì 24 novembre, alle 17.00, in Piazza San Fedele si è tenuto il presidio “Non è mai un raptus”, organizzato dalla rete Intrecciate, donne in lotta per l’eliminazione della violenza di genere, iniziato con una performance volta a sensibilizzare sul tema del lessico e sull’importanza delle parole che si usano per parlare di femminicidio.

Dal 25 novembre 2017 è in circolazione il Manifesto di Venezia, un documento redatto da giornaliste e giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell’informazione contro ogni forma di violenza e discriminazione attraverso l’uso di parole e immagini. Il testo fornisce indicazioni molto precise su come andrebbero narrati gli episodi di violenza, soprattutto sulle donne. Nel punto 10 prescrive infatti di evitare termini fuorvianti come “raptus”, “amore”, “follia”, “gelosia”, “passione” accostati a crimini dettati dalla volontà di possesso e annientamento; di suggerire attenuanti e giustificazioni all’omicida, anche involontariamente, motivando la violenza con “perdita del lavoro”, “difficoltà economiche”, “depressione”, “tradimento” e così via.

La manifestazione si è conclusa poi con un minuto di rumore.

Abbiamo intervistato Alessandra Ghirotti di CGIL, Patrizia Losito di Telefono Donna, Marcella Cirrincione e Idapaola Sozzani, entrambe membri di Non Una Di Meno Como, per parlare di violenza di genere, di linguaggio, di vittimizzazione secondaria e della situazione dei centri antiviolenza a Como.

Emma Besseghini

Video : Noemi Pigliapochi, Luca Caldironi


Montaggio: Luca Caldironi